POLEMICA POLITICA ASCOLANA DALL'UNITA' ITALIANA ALLA GRANDE GUERRA (LA) - STIPA ALESSANDRO

POLEMICA POLITICA ASCOLANA DALL'UNITA' ITALIANA ALLA GRANDE GUERRA (LA)

STIPA ALESSANDRO

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35,00
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Dettagli

  • Data di pubblicazione: 01/01/04
  • Prezzo di listino: 35,00
  • Disponibilità: Disponibile in libreria
  • ISBN: 9788887691276

Quarta di copertina

La prima forma di storiografia per i romani antichi, i quali peraltro non facevano che seguire una metodologia grecoorientale, consistette nell'elencare i fatti in ordine cronologico, sotto le rubriche dei vari anni. Fino al II secolo a. C. la redazione ufficiale di questi elenchi, detti Annali, fu compito dei pontefici massimi. Tomaso Alessandro Stupa, con questa ponderosa opera, intelligente e criticamente ammirevole, si presenta quasi come l'annalista ascolano, in quanto, passando in rassegna la stampa periodica locale e soppesandone con scrupolo le interpretazioni diparte, fa, anno per anno, la radiografia della cronaca ascolana. Ma egli riesce ad ottenere molto di più perché, nel momento in cui inserisce nel testo storiografico la molteplice varietà, sia di forma sia di contenuto, della cronaca locale,'ost'ruisce anche un calzante contrappunto alla storia nazionale. A livello locale la pubblicazione presenta due caratteristiche basilari. In primo luogo riporta dati, avvenimenti e risvolti di opinione relativi al passato della città e del terrirorio circonvicino, così come essi sono visti dalla stampa periodica di informazione. In secondo luogo riesce ad accreditarsi come autentica opera storica, a cui si può far ricorso quando si voglia conoscere nei parti cola ri tutto ciò che riguarda il tempo passato, reso recuperabile attraverso la memoria e intelligentemente filtrato tanto in contrapposizione quanto in rapporto continuativo col presente. Con grande padronanza di metodo l'autore en uclea dalla stampa tutto ciò che serva a comprendere le varie sfaccettature della vita della città: dai rapporti tra società civile e comunità religiosa ai problemi scolastici, dalle feste di carnevale ai movimenti patriottici, dalle proteste operaie alle dispute di sapore squisitamente artistico e letterario. Tra le questioni più importanti che Stipa riesce afar emergere vanno ricordati i primi passi dell'industria ascolana che non riuscì mai a raggiungere l'autopropulsione tipica del vero industrialismo (per vari motivi, ma principalmente perché in Ascoli non è mai esistita una vera borghesia, la classe cioè che pone l'economia e il rischio dell'intraprendenza al centro della società). I lettori certo non si stupiranno perché si tratta di un'esperienza purtroppo ricorrente di fronte alle remore e al lassismo della classe dirigente che otteneva spesso in ritardo (o non otteneva affatto) quello che i rapp resentanti più accorti e dinamici di altre città, come Teramo, riuscivano a ottenere molto prima, o comunque a realizzare. Solo in apparenza l'autore riproduce asetticamente la stampa locale, poiché i suoi interventi di tessitura non mancano di criteri interpretativi i quali investono tanto l'impegno di selezione quanto la sistemazione critica degli eventi all'interno di una cornice culturale che li giustifichi. Sono proprio questi interventi che fanno scattare il passaggio dalla pura registrazione alla storiografia. Si deve aggiungere poi che l'esposizione